SAN PIETRO CELESTINO

LA PERDONANZA CELESTINIANA

SPIRITUALITA' CELESTINA

Le Messe di Apertura e Chiusura della Porta Santa

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L'apertura e la chiusura della Porta Santa sono ogni volta per noi, Ultime Eredi di Celestino, momenti di profonda commozione e di intenso coinvolgimento emotivo.
Anche quest'anno abbiamo avuto la grazia di assistere personalmente a questo avvenimento dalla portata straordinaria, che da 727 anni, e sempre con maggior consapevolezza, effonde su L'Aquila il Perdono di Celestino V, evento che quest'anno si è ulteriormente arricchito del Settecentenario della fondazione del nostro Monastero.
Lode a Dio!


Come ha ricordato S.E. Il Cardinale Enrico Feroci, che ha presieduto la Santa Messa dell'Apertura della Porta Santa, “circa 4 mesi è durato il Pontificato di Papa Celestino V e non ci ha lasciato opere monumentali, ci ha lasciato il dono centrale della Fede: la possibilità di attingere alla Misericordia di Dio, in modo speciale, in questo giorno, ogni anno, per 727 anni, finché entreremo nella visione di Dio, nella realtà di Dio.
Questa è la nostra meta, l'obiettivo che aveva davanti agli occhi Papa Celestino.”


Ha affermato inoltre che avvertire il senso del peccato non è una manifestazione di debolezza ed ha citato lo scrittore Ignazio Silone
"Ho fiducia nell’uomo che accetta il dolore e lo trasforma in coraggio morale"
ricordando la sua opera “L’Avventura di un povero cristiano” che ripercorre le vicende di Papa Celestino V.
Tale messaggio lo abbiamo visto in continuità con quanto abbiamo affrontato in ben due eventi del nostro Settecentenario dedicati al legame tra Silone e il nostro Padre Fondatore: la presentazione del libro “Dante, Silone e la Perdonanza”del giornalista Angelo De Nicola e, ispirato su quest'ultimo, il racconto musicato “Il Perdono nutre il mondo”, ideato e diretto dalla pianista Sara Cecala.


Il Cardinale ha ultimato la sua omelia con una orazione di Papa Celestino:


Potentia de lu Patre conforta me.
Sapientia de lu Filiu ensenia me.
Gratia de lu Spiriti Sanctu allumina me.
K’io te poça amare et temere et poça fare lo tuo placere.
Mé poça spreçare et tenere me vile.
E in reu mortale non poça cadire.
E la vita eterna non poça perdire.
Amen

 


Pietro di Morrone era stato eremita, un uomo di Dio abituato a scrutare, alla luce del Vangelo, anche gli angoli più oscuri del suo cuore - le parole di S.E. il Cardinale Arcivescovo Giuseppe Petrocchi dedicate a San Pietro Celestino nell'omelia della Santa Messa di Chiusura della Porta Santa - Aveva imparato a riconoscere le idee e i sentimenti buoni e cattivi che vi erano nascosti.
Proprio per questo aveva maturato la capacità di cogliere ciò che si agitava nel cuore del prossimo.
Intuiva con immediatezza i problemi che scuotevano l’anima degli altri e ne coglieva le cause effettive.
In queste sue esplorazioni ascetiche aveva compreso che spesso negli strati profondi della personalità si muovono fattori patogeni, che fanno ammalare l’anima e provocano poi traumi nella comunità ecclesiale e sociale.
Particolarmente distruttivo e contagioso il rancore, generato dal perdono negato.
Mosso da questa intuizione, a voce alta si è fatto eco dell'appello pressante dell'Apostolo Paolo:
Vi supplichiamo, nel nome di Cristo, lasciatevi riconciliare con Dio.”


Ci uniamo alla preghiera del Cardinale Arcivescovo S.E. Giuseppe Petrocchi e chiediamo, insieme e con insistenza, al Signore che nella prossima Perdonanza 2022 Papa Francesco venga a L'Aquila ed apra la Porta Santa.

 

San Pietro Celestino interceda per tutti coloro che ogni anno partecipano con fede alla Perdonanza e per L'Aquila affinché, come auspicato dal Cardinale Arcivescovo, i valori promossi dal nostro Padre Fondatore “diventino di più e meglio spinte propulsive anche per una ricostruzione sismica, post-sismica, rapida, condivisa e ben condotta” ed affinché “dal cuore trafitto di questa città lo Spirito del Signore faccia scaturire flussi abbondanti di vita risorta.”