SAN PIETRO CELESTINO

LA PERDONANZA CELESTINIANA

SPIRITUALITA' CELESTINA

Il Coro

Il coro. Il luogo per eccellenza dell'incontro con Dio, in cui sette volte al giorno la comunità monastica si riunisce per cantarne le lodi e impetrare per tutti gli uomini. In cui lo spazio si ammanta di sacro e il trascendente si fa consustanziale con le mura.
Mura depositarie di secoli di adorazione, lode, intercessione. Custodi della santità feriale di donne che hanno consacrato la propria esistenza ad impetrare per tutti gli uomini. Mura che han visto pregare insieme suore ed educande, coriste e converse, professe e missionarie.

 

Nel coro le Suore più avanti negli anni hanno trascorso gran parte della loro vita.
Nel coro sono cresciute e giorno dopo giorno hanno condiviso con le consorelle, che negli anni si sono succedute, silenzio e preghiera, funzioni liturgiche e vita di comunità.
Dal coro partecipavano a quelle celebrazioni a cui i fedeli assistevano in chiesa, quando la Messa si celebrava in latino e il breviario si leggeva dal badalone.
Quante Sante Messe officiate in chiesa ma animate dalle Suore dal coro con non poche difficoltà perchè la Messa era in latino e loro non riuscivano a vedere il sacerdote e molte di loro finivano per aspettare il momento della consacrazione meditando i misteri del Santo Rosario!
Sette volte al giorno io ti lodo” recita il salmo.
Tante sono le ore liturgiche che vedono le Monache riunirsi tutte insieme lì nel coro per intercedere e dialogare con Dio.

 

Affresco decollazione San Giovanni Battista

 

L'affresco raffigura la decollazione di San Giovanni Battista.
Al centro trova posto la scena principale con il santo che è stato appena decollato.
Di lato, Salomè tiene il vassoio con la testa di San Giovanni Battista.
La particolarità è che nel corso degli anni la scena del vassoio con la testa del santo è stata cancellata per poter far passare un tubo di una stufa per il riscaldamento dell'ambiente.

 

Affresco su due piani

 

Nel corso del restauro, il monastero ha riservato molte sorprese.
Sono state ritrovate delle porzioni di affresco che non si conoscevano.
Nel coro, in particolare, c'è un grande affresco a parete che si pensava terminasse all'interno dello stesso ambiente.
Si è invece rivelato un affresco a due piani.
Conducendo i lavori al piano superiore, dove c'era la biblioteca, nel consolidamento delle volte ci sono tracce importanti del proseguimento dell'apparato decorativo.

 

Urna San Germano

 

Nel coro si trova l'urna di San Germano, uno dei tesori del monastero.

 

Doppia grata

 

Caratteristica è la doppia grata che separa il coro dalla chiesa.
Prima del Concilio non era consentito alle monache di partecipare alle celebrazioni in chiesa se non nelle solennità e nelle prime messe dei novelli sacerdoti.
In quelle occasioni, le Celestine affollavano i “coretti” , le due cantorie della Chiesa che si affacciano sul presbiterio.
Così fino agli anni Settanta, quando l'allora Assistente della Federazione delle Benedettine Celestine Don Girolamo Cavallo, monaco dell'Abbazia di San Paolo fuori le mura, ottenne loro il permesso di partecipare alle celebrazioni in chiesa, dietro la grata di ferro che le separava dai fedeli.
La grata di ferro assolve, ed ha assolto per decenni, alla funzione che per secoli era stata svolta da quella bella balaustra di marmo che le Suore, rientrate in Monastero nel 1932, dopo i diciasette anni di assenza trascorsi nelle baracche presso il rione di Santa Maria di Farfa a causa dell'occupazione dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale, non avevano più trovato.