SAN PIETRO CELESTINO

LA PERDONANZA CELESTINIANA

SPIRITUALITA' CELESTINA

Bangui

 

Era il 1991 quando si iniziò a parlare di missione.
Sembrava un sogno irrealizzabile e quasi utopistico.
Le monache di clausura in missione?
Cosa sarebbero andate a fare?
Ma questo era solo il pensiero degli uomini e non quello di Dio.

 

Qualche mese più tardi, precisamente il 24 luglio 1991, con un grosso atto di coraggio le monache decisero in senso favorevole.


Fu scelta la Repubblica Centrafricana.
Una nazione molto povera, la cui capitale è Bangui, sul fiume Ubangi, alla frontiera con la Repubblica Democratica del Congo.
Sede arcivescovile.
Il nunzio apostolico, monsignor Beniamino Stella, e l’arcivescovo di Bangui, monsignor Ndayen, hanno appoggiato subito l'idea.


Un apporto veramente grande e molto valido lo hanno dato i Missionari Comboniani del Grand Seminaire ST. Marc di Bangui, Padre Leone Artioni, che ha permesso di realizzare la prima parte del monastero san Pietro Celestino, il rettore del Grand Seminaire ST. Marc, padre Tonino e Fratel Giuseppe.
Il primo drappello di tre monache di San Basilio, dopo un periodo di alcuni mesi trascorsi in Svizzera per l'apprendimento della lingua francese, andarono a Bangui e vennero ospitate presso il Grand Seminaire ST. Marc, poi presso le Missionarie Comboniane.

 

"Quando siamo arrivate lì non c'era nulla ed era una situazione difficilissima" racconta Suor Assunta, priora del Monastero di Bangui.

"Siamo state per mesi senza luce, acqua e letti".


I sacrifici compiuti e che si stanno compiendo non sono lievi, specie quelli finanziari.
Oggi le monache di San Basilio de L’Aquila ringraziano il Signore e invitano amici e conoscenti a ringraziare per la realizzazione dell'opera.

Le monache di San Basilio pregano e sperano nell’aiuto del Signore perché sia diffuso anche in Africa lo spirito della regola celestiniana.