Una toccante Santa Messa presieduta da S.E. Il Cardinale Giuseppe Petrocchi ha inaugurato il 22 Agosto il ciclo di eventi con cui abbiamo commemorato il 700-esimo anniversario di fondazione del nostro Monastero.
Il Coro Giovanile Diocesano ha magistralmente animato la celebrazione.
Presenti diverse religiose della nostra Diocesi e molti fedeli.
Belle le parole che Sua Eminenza ci ha rivolto nel corso dell'omelia, nel corso della quale ha paragonato il nostro servizio di contemplative ad una “centrale elettrica” per la Chiesa, una centrale che fa giungere ovunque luce, consolazione e conforto.
Sia così.
E sempre più intenso è il nostro auspicio di essere quel “Magnificat vivente” che perpetua il carisma di Celestino V, così come ha fatto chi ci ha preceduto in questo Monastero nel corso di 700 anni.
A precedere la settimana di eventi la conferenza stampa di presentazione del programma delle celebrazioni due giorni prima nel nostro Monastero.
Hanno partecipato il Rettore dell'Università degli studi dell'Aquila Edoardo Alesse, il vice sindaco Raffaele Daniele, l'assessore alla mobilità Carla Mannetti, il presidente del Lions Club dell'Aquila Massimiliano Laurini, Walter Capezzali Deputazione abruzzese di storia patria, Don Carmelo Pagano Le Rose membro del Comitato Perdonanza in rappresentanza della Curia arcivescovile, Silvia Mantini e Alessia Di Stefano docenti dell'università dell'Aquila, Don Claudio Tracanna parroco di Pizzoli, la pianista Sara Cecala, la presidente del Soroptimist dell’Aquila Francesca Pompa, l’anima di “Scherza col Cuoco” Carlo Gizzi, il referente dell’Ufficio comunicazione e social network dell’Università dell’Aquila Massimo Prosperococco, Rita Pellegrini, Angelo De Nicola, Federica Farda, Sabrina Giangrande, oltre alla straordinaria presenza di Suor Margherita e Suor Germana in rappresentanza del nostro convento e al gruppo degli "Amici di San Basilio" che a vario titolo hanno collaborato attivamente nell'organizzazione di questo prestigioso evento culturale.
È stata una conferenza stampa itinerante, che è partita dal nostro orto e si è poi trasferita in alcuni locali del Monastero, dove per l'occasione, sono stati esposti la maschera di San Celestino V, il saio appartenuto al Santo eremita e i sacri resti di San Germano.